10 piccoli digital storyteller
Raccontare storie non è un’arte per ‘grandi’.
Lo ‘storytelling‘ applicato alla comunicazione aziendale dovrebbe essere un campo di gioco riservato alle piccole agenzie, o meglio ancora ai singoli creativi, a delle ‘penne libere’ ingaggiate ad hoc per ciascuna campagna.
I ‘grandi’ – le grandi agenzie o peggio ancora i famigerati ‘centri media’ – non possono pretendere di aggredire all’arrembaggio questa che in fin dei conti è l’ennesima moda del web marketing internettiano – lo storytelling applicato alla comunicazione web, appunto – per fagocitarla e standardizzarla, come già in passato con altre mode simili, così da includerla freddamente sui loro cataloghi, e spiattellarla in brief e riunioni, a caso, solo per investire il cliente con qualche neologismo da marketta.
No, grazie.
Solo i ‘piccoli’ possono davvero inventarsi una ‘storia’ che regga alla prova del pubblico.
Perché devi essere abbastanza ingenuo e non troppo disilluso per trovare le parole giuste; altrimenti se ne accorgono che è ‘solo una storia‘.
In questo senso se la ‘standardizzazione dei processi produttivi’ è spesso sinonimo di ‘professionalità’, soprattutto in campo informatico, in ambito creativo è davvero improbabile pensare di incanalare efficacemente un prodotto come lo ‘storytelling’ nell’alveo di un ordinario modus operandi di una qualsiasi redazione che sia già strutturata per altri scopi.
E d’altra parte, non ci si improvvisa ‘narratori‘.
Se qualche ‘grande firma’ del marketing vi propone di raccontare la vostra storia, beh, dite di no e rifiutate quella ‘caramella dai soliti conosciuti’.
Confezionare ad arte un racconto pubblico che sia in grado di affascinare i vostri target è un ‘gioco‘.
Un gioco talmente serio che dovreste affidarlo ad un ‘piccolo’ creativo, magari ad una giovane agenzia di comunicazione o ad un copywriter freelance armato solo di tanta fantasia e un pizzico di talento.
Provare per credere.