Vantaggi e svantaggi degli “articoli lunghi”
Non si ha più tempo di leggere. è un dato di fatto. L’attenzione che viene concessa ad un articolo o un post è sempre più bassa. È la legge dell’attuale sistema di informazione, veloce, rapido, immediato. Chiedersi, dunque, che tipo di contenuti pubblicare nel proprio blog non è una domanda dalla facile risposta. Lunghi e ricchi di informazioni o corti, rapidi e immediati, che catturino l’attenzione e tengano l’utente il più possibile all’interno del nostro sito? La risposta non è scontata ed è un po’ complessa, perché la lunghezza dei nostri articoli danno carattere al blog o al sito web, hanno una forte influenza sul pubblico a cui ci rivolgiamo e sul posizionato nei motori di ricerca, anche se rischiano di non essere letti.
Perché è importante preoccuparsi della lunghezza degli articoli
Per fare in modo che un sito web venga trovato dai motori di ricerca è necessario che sia ottimizzato in chiave SEO, una serie di strategie che consentono di rendere i nostri contenuti visibili e comprensibili a Google. Avere un sito web ottimizzato in chiave SEO, significa avere più possibilità di finire ai primi posti nella pagina di ricerca di Google e, di conseguenza, avere più visibilità e più traffico. Uno dei modi migliore per ottimizzare il nostro sito web è lavorare sui contenuti, che devono essere unici e pertinenti, riguardo l’argomento trattato, e di qualità.
Il web è come il paese dei balocchi, un mondo pieno dove ci si distrae facilmente. Il concetto di nozioni mordi e fuggi era molto popolare inizialmente, proprio perché l’utente non era portato a perdere troppo tempo dietro lo stesso contenuto. Le cose sono cambiate quando Google ha modificato il suo algoritmo, dando priorità e importanza agli articoli lunghi. Ed ecco che, come per magia, hanno iniziato a spuntare nel web post molto più lunghi e complessi. Qual è dunque la scelta migliore? Scrivere per compiacere Google o per dare reali informazioni agli utenti? Non esiste una sola risposta, diciamo che la verità sta nel trovare il giusto equilibrio.
Cosa significa esattamente articoli lunghi
Per questa risposta non esistono parametri ufficiali a cui affidarci. Possiamo, in generale, dire che un articolo corto è pressoché un post composto da 500 parole, mentre per un articolo lungo la cosa è un po’ controversa, proprio perché non esistono dei criteri riconosciuti. I siti web, che si occupano di studiare il posizionamento e i fattori di ranking, affermano che i post con più di 3000 parole sono quelli più condivisi e che il numero medio di parole presenti nei post che google mostra tra i primi risultati è di circa 1890. Molti SEO specialist partono dal fatto che la maggior parte dei contenuti presenti in rete ha circa 1000 parole e che le performance migliori si registrano oltre le 2000 parole.
I risultati delle ricerche fatte dagli analisti non restituiscono un numero di parole univoco, ma tutti concordano nel dire che il posizionamento dipende da un’insieme di fattori e non solo dalla lunghezza dei post. Inoltre, sembra che i contenuti lunghi siano premiati da Google, anche perché al loro interno è possibile utilizzare più chiavi di ricerca a coda lunga. Le keywords a coda lunga sono termini di ricerca più complessi, composti da più parole, che hanno un tasso di conversione più alto, perché agiscono su volumi di ricerca con meno concorrenza. L’utilizzo di long tail keywords consentono di essere più precisi riguardo all’argomento trattato e quindi di facilitare il compito di Google di comprendere esattamente di cosa tratta il nostro post e proporlo a chi cerca quell’argomento.
Vantaggi degli articoli lunghi
Gli articoli lunghi hanno molti vantaggi. Innanzitutto piacciono a Google, perché offrono più valore e qualità al lettore e dunque un’esperienza più gratificante. Google vuole utenti felici, per questo premia i siti che li soddisfano. Ma non solo. Leggere articoli lunghi richiede più tempo e questo significa far trascorre più tempo nel sito, che si traduce in un aumento dell’engagement e aumento delle possibilità di convertire. Ancora, con gli articoli lunghi ne guadagna anche la qualità dei contenuti, che saranno più approfonditi e consentiranno agli utenti di comprendere meglio l’argomento trattato. Di conseguenza aumentano le possibilità che i post su determinati argomenti vengano considerati come autorevoli e crescono le possibilità che vengano citati da altri siti e sappiamo bene quanto la SEO ami i backlink. Inoltre, per la loro autorevolezza, i post lunghi sono mediamente più condivisi e questo contribuisce ad aumentare la credibilità e il valore del nostro sito web.
Insomma, produrre post lunghi sembra avere tutta una serie di vantaggi che si traducono in un possibile migliore posizionamento nella Serp di Google.
Svantaggi degli articoli lunghi
Ma non tutto è oro quello che luccica e se è vero che gli articoli lunghi hanno dei grandi vantaggi, soprattutto in ottica SEO, è anche vero che scrivere post lunghi è anche rischioso. Il primo svantaggio si ricollega a ciò di cui abbiamo parlato all’inizio del post, riuscire a catturare l’attenzione dell’utente. Il pericolo che post lunghi generino noia nel lettore non è da sottovalutare. Inoltre, gli studi sull’attenzione e sui comportamenti degli utenti dimostrano che questi preferiscono leggere post corti e immediati. Per questo motivo è necessario che un testo lungo sia ben strutturato in modo da semplificare la lettura e non risultare troppo pesante.