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Le migliori pratiche SEO per gli e-commerce, secondo Google

Il 23 marzo 2021 Google ha rilasciato un video in cui ha condiviso alcuni consigli, best practice, per ottimizzare al meglio in chiave SEO gli e-commerce. Il video fa parte di una serie, Lightning Talks, caricata su YouTube e tenuta dai suoi web master, che hanno lo scopo di informare e rimpiazzare i tanti eventi e corsi che prima della pandemia avvenivano dal vivo. Seguirli è un modo per essere sempre aggiornati sui cambiamenti e le evoluzioni del mondo Google e per carpire qualche consiglio su come ottimizzare al meglio il proprio sito web attraverso la SEO. In questa occasione parliamo di e-commerce e vediamo cosa raccomanda il padrone di casa.

L’inizio del video è molto allettante. Chi parla è Alan Kent, uno sviluppatore di casa Google, specializzato in e-commerce, che promette di svelare le migliori pratiche per ottimizzare il proprio shop online. Il primo suggerimento riguarda la descrizione dei prodotti presenti nel sito. Google incoraggia, infatti, ad essere estremamente precisi e puntigliosi quando si tratta di inserire dati nella descrizione dei prodotti. Questo perché una descrizione accurata dei prodotti porta benefici al sito web, che avrà maggiori possibilità di essere mostrato ad un alto numero di utenti nella pagina di ricerca Google. Il ragionamento è molto semplice, più dati ha Google a disposizione sui singoli prodotti, più dati potrà mostrare agli utenti. Più informazioni preliminari ricevono gli utenti, più saranno propensi a cliccare sul link della pagina di ricerca e concludere l’acquisto nel nostro e-commerce.

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Google può mostrare differenti dati nella pagina di ricerca, come il rating, il prezzo, le review e la quantità di prodotti ancora disponibile, con la voce in stock. Non solo, Google può mostrare dati aggiuntivi anche nelle immagini dei singoli prodotti. Un giretto nella sezione Shopping del motore di ricerca, mostra quante informazioni Google può inserire nelle immagini prodotto. E ancora, anche Google Maps può mostrare i prodotti disponibili nelle ricerche locali, sempre a patto che siano state inserite sufficienti e corrette informazioni.

Tra i consigli dati da Google, per attrarre più utenti possibili in un e-commerce, c’è quella di creare delle complete PDP, product detail page, che sono le pagine di e-commerce che contengono specifici e dettagliati contenuti sui singoli prodotti. Inserendo sempre immagini di qualità, possibilmente con sfondo neutro, descrizioni dettagliate, dati dell’acquisto e rating e review. Ma, e qui arriviamo al noccio lo della questione, questi dati, anche se presenti nelle PDP, non possono essere utilizzati da Google, sebbene siano necessari per un’ottimizzazione anche in chiave SEO, da un lato perché non ha la capacità di estrapolarli, dall’altro perché il motore di ricerca è programmato solo per mostrare dati accurati e veritieri, sempre nell’ottica di riuscire ad offrire la migliore esperienza possibile ai suoi utenti. Come permettere a Google di reperire questi dati?

Google offre l’opportunità di mostrare gratuitamente i dettagli sui prodotti presenti su un e-commerce, non solo, concede anche la possibilità di venire mostrati nella Google Shopping Tab. Un’opportunità molto ghiotta per aumentare il traffico nel proprio sito web e aumentare le conversioni. Per utilizzare questo strumento è però necessario utilizzare e inserire i dati in maniera corretta, utilizzando gli Structured Data, i dati strutturati.

Gli Structured Data sono informazioni organizzate, che hanno lo scopo di fornire informazioni specifiche su un determinato elemento, in modo che Il motore di ricerca sia in grado di riconoscerli e mostrarli nel suo SERP. Sono un formato standardizzato che aiutano a classificare e organizzare gli elementi di una pagina web. Chi possiede un e-commerce deve preoccuparsi di inserire e utilizzare dati strutturati per fare in modo che Google riconosca e mostri tutte le informazioni disponibili in maniera accurata.

Esistono diversi modi per inserire Structured Data nei siti web. Uno dei consigli che suggerisce Google è quello di utilizzare JSON-LD, un sistema che inserisce una stringa all’interno della struttura HTML del sito web. Un’altra possibilità suggerita è quella di utilizzare il Google Merchant Center, lo strumento sviluppato da Google per inserire le schede prodotti direttamente sul motore di ricerca e che consente di sfruttare molto bene anche la vetrina di Google Shopping.

Per lavorare su Merchant Center è necessario avere un account Google. Esistono diversi modi per inserire i dati strutturati, il primo è quello di utilizzare, come già visto JSON-LD, il secondo è quello di fornire un feed di dati direttamente su Merchant Center. E’ importante segnalare che, per funzionare al meglio, è necessario comporre i feed di dati seguendo attentamente le specifiche fornite da Google per l’inserimento dei prodotti. I dati inseriti devono, infatti, rispettare determinati standard. Il terzo modo per far in modo che Google legga i dati strutturati dei prodotti è quello di prevedere l’uso di Api calls da parte di uno sviluppatore.

Qualunque sistema si decida di utilizzare, l’imperativo è usare Structured Data. Offrire informazioni dettagliate sui prodotti presenti nel e-commerce, insieme ad una strategia e una buona ottimizzazione dei contenuti in chiave SEO sono le best practice consigliate da Google per far crescere il traffico e le conversioni in un e-commerce.

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