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Come scegliere un’agenzia di comunicazione

Il mio parere è che l’apparente moltiplicarsi dell’offerta comunicativa – in termini di addensamento materiale di agenzie, centri media e consulenti di settore – sia semplicemente l’indicatore di un rinnovato rapporto tra Aziende e mondo della comunicazione pubblica nel suo complesso.

E’ sicuramente vero che l’idea della promozione multicanale è sempre più un’esigenza ineludibile per chi si offre al mercato, sia che si tratti di leader di settore che per quanto attiene, logicamente, le aziende e i produttori emergenti, che devono affermarsi a maggior ragione nell’agone pubblico, colmando il gap di notorietà che li separa dai competitor.

Dal momento che il ‘web’ come oggetto pubblico – anch’esso apparentemente monolitico, ma decisamente sfaccettato e segmentato, al contrario – è entrato a pieno titolo in ‘Agenzia’, ecco che l'”offerta” di comunicazione sulla rete digitale ha iniziato a gonfiarsi.

E non mi riferisco e non limito il discorso alla pur fiorente industria del Search.

I social e la profilazione pubblica hanno ravvivato gli strumenti delle pubbliche relazioni su internet, gettando benzina senza piombo sugli animi mai tiepidi dei fornitori di servizi di promozione, anche se provenienti da settori tradizionali prima assenti online.

Ma un mercato dove ampia è l’offerta è un mercato in buona salute, perchè ospita volentieri un mai latente spirito di concorrenzialità che rimane l’unica vera molla per innovare e migliorare il proprio lavoro quotidiano.

Gli apologeti del ‘si stava meglio quando eravamo in pochi‘ sono decisamente fuori luogo, e non potrebbe essere altrimenti in un media come Internet, di ‘massa’ quasi per definizione fin dai suoi esordi.

Non mi troverete mai a rimpiangere i tempi in cui bastava buttare giù una manciata di link per far schizzare un sito alle vette degli elenchi di ricerca.

Semplicemente, era l’offerta che era ancora molto bassa, in quel caso. Offerta di contenuto, di informazione.

Agli esordi era scarsa la ‘presenza’ delle aziende su Internet, italiane e non.

Oggi non è più così e la moltiplicazione e l’allargamento del settore IT, soprattutto per quel concerne il web, non dovrebbe spaventare i professionisti più avveduti, lungimiranti; o semplicemente, realisti.

Ma voglio provare a capovolgere l’ordine degli addendi.

Come si orientano le Aziende, che presto o tardi sbarcano online con le loro sacrosante aspettative di visibilità, nel momento in cui si trovano a dover scegliere un interlocutore per un passaggio tanto delicato?

Qual’è il pattern utilizzato dagli uffici marketing per selezionare agenzie e centri di PR esterni, che siano in grado di traghettare i messaggi aziendali nell’intricata ragnatela del terzo millennio?

E’ molto semplice, si procede come per i lavori di imbiancatura delle pareti, o come per l’idraulico.

Conoscenza diretta o riportata, in primo luogo.
Siamo in Italia, baby, c’è sempre un amico dell’amico, del cognato, dello zio.

D’altra parte le Aziende che per qualche malaugurato motivo non hanno amici e cognati, possono sempre procedere al tipico spoglio dei preventivi.

Un incaricato aziendale – o lo stesso imprenditore, perchè no – si occupa di collezionare una manciata abbondante di preventivi, frutto di un primo approccio preconfezionato che viene stabilito nel primissimo rapporto di contatto tra l’Azienda e l’Agenzia.

Lo spoglio dei preventivi, come per tutto il resto.

🙂

Eppure il rischio è di perdersi per strada alcune pietre miliari di una qualsiasi operazione di comunicazione pubblica.

Vale a dire gli obiettivi che quella comunicazione si pone, i metodi di dialogo e di interazione, la qualità del patrocinio mercanteggiato.

Un preventivo non può fare troppa filosofia, il grigiore dei numeri chiude la bocca agli arcangeli della ‘qualità prima di tutto‘.

Invece quel momento di confronto/scambio tra potenziale Committente e Consulente dovrebbe e potrebbe con profitto essere più complicato e più profondo di così.

Anche perchè non tutti sanno fare tutto, e questo sfugge ancora meglio al vaglio impietoso che segue lo ‘spoglio dei preventivi’.

Così facendo trovare la giusta agenzia per un determinato piano di marketing diventa un’impresa molto spesso affidata al caso, più che non a ponderate e puntuali considerazioni di merito.

Ben vengano allora le iniziative come quella degli Incontri di Comunicazione, che mettono intorno ad un tavolo Agenzie e Aziende per un confronto meno superficiale sulle idee, e soprattutto sugli strumenti – sempre più variopinti – della comunicazione su internet e fuori.

Ho chiesto a Marco Massara di farmi sapere qualcosa di più, giusto per curiosità.

Grazie a lui ho avuto il piacere di scambiare due battute con Ilaria Bruzzechesse di BusinessFinder, che partecipa attivamente alla promozione degli incontri.

L’idea che sta dietro a questo evento è quella di invertire i ruoli tradizionali. Durante la giornata si alternano sul tavolo dei relatori Aziende con esigenze reali di comunicazione e presentano il loro “caso” ad una platea di comunicatori di vario genere. I comunicatori possono intervenire per fare domande specifiche in modo da comprendere al meglio l’esigenza delle aziende stesse. Nei giorni successivi all’evento i comunicatori interessati ricontatteranno le aziende per poter presentare la loro offerta.

Sulla carta è un’ottima idea, e non ho motivo di credere che le intenzioni siano andate disattese, almeno finora.

Cautamente ottimista, ma sempre carico d’entusiasmo, il feedback della mia carissima amica Claudia Sebastiani, presente nell’incontro di fine ottobre a Milano insieme a Stefano Siccardi, per l’agenzia Creativi Quadrati.

Probabilmente avremo fatto preventivi molto diversi, chissà chi e come sceglieranno… sono molto curiosa!

Lo stimolo al confronto che queste occasioni possono generare è un valore aggiunto formidabile.

Parlando con gli altri ho sentito che si stanno strutturando per offrire un servizio di “web reputation”.
L’importante comunque è esserci e continuare a seminare offerte.

Proprio quest’ultima osservazione di Claudia può essere il prisma su cui chiudere il post.

Se l’importante è esserci e seminare, questo vale tanto per i fornitori di servizi avanzati di comunicazione pubblicitaria quanto soprattutto per quelle Aziende che non vogliono farsi erodere fette di mercato da competitor più aggressivi, capaci di sfruttare al meglio i vari canali di presenza pubblica.

E se vi sembra solo spirito di presenzialismo, se la saturazione dei mezzi di comunicazione viene fatta solo con intenti di colonizzazione dei cervelli, a favore di questo o quel brand, quello che verrà a mancare sarà invece il necessario spirito innovatore.

Quello che può anticipare i competitor sui terreni più disparati, che può trarre dal confronto e dallo scontro con la concorrenza le lezioni necessarie per mantenersi validi e ‘al passo con i tempi‘.

Lo spirito di innovazione che non dovrebbe mai mancare a chi produce.

Ma che certamente non può essere espulso in nessuna maniera dalla borsa degli attrezzi del comunicatore e dell’agenzia di consulenza web.

Tutto si satura, se non c’è qualcuno che innova.

E allora ben vengano le occasioni di incontro tra le ‘parti’, se sono incontro tra idee e strumenti, tra creatività e tecnologia.

In bocca al lupo a tutti!

Discussione

  •     Federico Santarelli   -  

    Mi sembra un gran bel pezzo e il tema trattato è centrale nello scenario del web marketing attuale. 🙂

  •     Seo Guru   -  

    Ehi ciao Federico!

    Scusami se il commento è andato online dopo tanti giorni!

    E’ che nel ritmo frenetico del lavoro di tutti i giorni mi capita di non curare ‘moltissimo’ proprio i miei blog, personali o professionali che siano.

    Mea culpa!

    😀

    fabio

  •     mastropierro   -  

    bravo… articolo e tema interessanti!
    complimenti!

  •     Geminit   -  

    I fornitori di servizi sono in aumento ed è vero…però ‘il problema’ rimane soprattutto dalla parte delle aziende quanto sono a passo con i tempi e disposte ad aprirsi al mondo Social. Qui in Abruzzo poche sono le aziende consapevoli pienamente del potenziale Web. Ancora si vive per la maggior parte un idea di sto vetrina. Fortuna che nell’ambito del turismo ci sia una curiosità più forte ed esigente.

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