SEO Guru

Crisi economica mondiale e lavoro del seo

I nuovi lettori vorranno perdonare la diversione verso un argomento tanto generico quanto battuto, rispetto ai tradizionali temi da ‘seo blog’; mentre i vecchi lettori sono ormai ben abituati ai miei voli pindarici e alle mie considerazioni stralunate.

Pertanto, con questa breve quanto truffaldina premessa, considero avvisate entrambe le categorie di visitatori e procedo nella disanima del particolarissimo punto di vista che qui si vuole esprimere.

La crisi finanziaria internazionale in corso ha messo in ginocchio i prodotti interni lordi dei maggiori paesi occidentali, traducendosi aggressivamente in una gigantesca restrizione creditizia e nello spettro di una recessione globale alimentata da disoccupazione, disincentivi alla crescita e crisi della progettazione politica su base planetaria.

In uno scenario del genere la maggior parte della gente ‘sente’ la crisi attraverso i canali più disparati.

La crisi viene avvertita nel mondo del lavoro, riflettendosi su dipendenti e imprenditori senza esclusione.

La crisi ha raggiunto e raggiunge tutti i settori dell’economia reale, come per tutte le situazioni recessive, non limitandosi a colpire i settori più ampiamente influenzati dalla stretta creditizia e dalla crisi finanziaria, ma anzi espandendosi direttamente ai consumi, colpendo risparmi e investimenti fruttiferi.

C’è un calo degli investimenti anche nel comparto web italiano?

Al livello macroscopico certamente sì, non nascondiamoci dietro un dito.

Immagino che molte aziende del settore abbiano visto i vari clienti sottrarsi ai pagamenti, o piuttosto rinunacira e a nuovi investimenti in un tale momento di incertezza.

Eppure la mia sensazione soggettiva è incredibilmente controcorrente, proprio in questo periodo di semi-recessione.

Da una parte mi sembra che il range di competenze necessarie per un consulente seo-sem sia oggi di gran lunga più ampio di quello sufficiente anche solo alcuni anni fa.

Quindi mi stupirei nel sentire un collega – non importa la soglia anagrafica – dire che in un eventuale momento di ‘fiacca’ lavorativa non ha proprio ‘nulla’ da fare.

Se c’è un momento in cui vale la pena di spendere tempo e risorse per aggiornarsi e sperimentare quello è proprio quando la ‘morsa’ dei clienti si fa meno opprimente.

D’altra parte, pur volendo mettere da parte il tempo che pure si potrebbe impiegare nella formazione o nell’uto-formazione interna, anche sul fronte delel commesse non mi pare di notare questa flessione geometrica che pure i telegiornali sembravano paventare.

Una delle sensazioni è che proprio gli imprenditori – quelli veri, come i nostri clienti per esempio – conoscano alla perfezione il vecchio adagio sul ruolo della pubblicità nel commercio e negli affari.

Chiudere i rubinetti della promozione in tempo di crisi significa risparmiare nel brevissimo periodo, ovviamente, ma può anche costare molto nei tempi lunghi, può far perdere terreno oltre il dovuto.

E’ un campanello di allarme che mina la ripresa dell’azienda, proprio quando invece dovrebbe approfittarne per ritagliarsi nuove fette di mercato.

Perchè pare che se per alcuni la crisi è effettivamente deleteria, e definitiva, per altri un periodo di recessione economica, anche protratto, può costituire un’opportunità di crescita ineguagliabile.

Si veda il 1929, come riferimento.

Per tornare sull’estremamente soggettivo, in questo periodo proprio non mi sembra di avere tutto quel tempo libero che mi sarei potuto aspettare da una fase come questa.

Al contrario, ogni giorno c’è qualcosa da fare.
Rispondere ai contatti, seguire i vari progetti, tutelare i clienti dai frenetici cambi di algoritmo, trovare strade intelligenti e creative per valorizzarne i siti.

Potrei sbagliarmi, ma anche in una crisi come quella attuale potresti quasi pensare che non hai tempo per lamentarti troppo, se lavori nella ‘search’ e cerchi di farlo decentemente.

😉

Appena il tempo di scrivere queste due parole sul blog e torno alle mie faccende, eclissandomi nelle centomila funzioni che devo svolgere ogni giorno.
Sperando che la crisi si risolva per tutti, nel frattempo.

Se possibile anche prima del mio prossimo blog post; che tanto scrivo così di rado…

😛

soldi

Discussione

  •     seowebmaster   -  

    bell’articolo Guru descrive la situazione facendo riflettere… io proprio in questo periodo ho piú clienti di quando le cose andavano meglio!

    certo molti si rifiutano di investire oltre una certa cifra, anche se all’inizio dicono: il budget disponibile è questo, poi diventa la metá…

    non per mancanza di risultati, ma per una svalutazione a posteriori del lavoro fatto!

    soprattutto il tempo investito non viene neanche preso in considerazione dai clienti, figuriamoci se dovessi farmi pagare a ore!

    In realtá qualsiasi altro consulente, cioè: avvocati, commercialisti, notai, ingegneri, geometri, etc. si fanno pagare in base al tempo, una tariffa base o una provvigione…

    con un Webmaster, un Seo o specialista Adwords, etc. si gioca al ribasso, il cliente decide il prezzo, liquindandoti con la solita frase: questo è il budget disponibile!

    io ho anche proposto soluzioni tipo: un canone mensile, ma neanche questo funziona alla fine, perchè ottenuti i primi risultati, nessuno ha intenzione di continuare i pagamenti.

    per cui stò anche pensando di acquisire clienti Adwords alla fine, mollare la SEO, perchè una volta ottenuti risultati è un pò difficile tornare al punto di partenza!

    Invece, con Adwords, oltre a essere cento volte piú semplice o immediato, chi smette di pagare sparisce dai risultati.

    Cosa ne pensi Guru di tutto questo bel discorso, esprimendoti senza mezzi termini ? grazie!

  •     Seo Guru   -  

    Ciao, chiamami pure fabio!

    🙂

    Dunque, quello che scrivi tocca un nervo scoperto di chi fa seo finalizzata al posizionamento organico.

    Quindi la prima risposta è: ti capisco perfettamente!

    Devo dire che tutto sommato, anche se è capitato anche a me, la maggior parte dei clienti rinnova essendo consapevole che i risultati non sono mai definitivi e non sono mai necessariamente ‘sufficienti’, se stiamo parlando di metriche web che possono SEMPRE o quasi sempre essere perfezionate.

    Ma non di meno la tentazione di mollare l’organico a favore del ppc è MOLTO MOLTO diffusa, ed anzi è prevalente se ti affacci al mondo delle agenzie di medio-alto livello.

    Cioè: la prima soluzione proposta al cliente ‘base’ parte dal ppc, di solito.

    Le agenzie fanno il contrario di quello che facciamo noi, da freelance o poco più.

    Prima il ppc, e poi la seo solo in caso di campagne ‘lumgimiranti’ e composite.

    Mentre invece scommetto che tu fai il contrario, prima il posizionamento organico e poi il ppc solo per i clienti più ‘danarosi’ o spendaccioni.

    🙂

    Ti capisco, anche io ragiono così.

    Quello che credo è che la soluzione migliore, sia per te che per i clienti, sia quella di iniziare a concepire delle campagne promozionali che siano direttamente frutto di azioni contemporanee e sincretiche su diversi canali.

    Quindi ppc e seo, ovviamente, ma anche social media, per esempio.

    E’ molto impegnativo, soprattutto se sei freelance, ma forse la soluzione migliore è quella di pensare a soluzioni integrate in cui la tua consulenza sia a 360 gradi, a partire dalla definizione degli obiettivi, dei canali e delle risorse a disposizione.

    Poi occorre anche capire che non tutte le aziende trovano ENORMI benefici dalla presenza online, superate certe soglie minime di ‘decenza’.

    Non tutta l’economia è pronta per ‘girare perfettamente’ anche online.

    Quindi il cliente che non rinnova… va anche messo nel conto, è normale.

    ANCHE NEL PPC, senza esclusione.

    Comunque, ad ogni buon conto, lo scopo delle azioni di una campagna seo fatta con i dovuti crismi è PROPRIO quello di rendere il sito autosufficiente e indipendente da sostegni seo nel lungo termine…

    … capisco che sia economicamente iniquo nei confronti del seo specialist, ma effettivamente è anche così.

    Poi dipende: 9 su 10 dei miei clienti hanno in corso campagne di quello che altri definirebbero ‘posizionamento estremo’ nei motori di ricerca.

    In certi settori e per certe chiavi di prestigio chi si ferma è perduto!

    I clienti che hanno ottenuto la famosa ‘prima pagina su Google’ per query molto difficili sanno perfettamente di avere 50 competitor che stanno investendo altrettanto per ottenere lo stesso risultato… quindi scegliere di interrompere la campagna seo equivale a rinunciare.

    Perchè ottenere i primi posti sui motori di ricerca va anche bene, ma mantenerli è anche quello parte del problema, in un economia tanto competitiva.

  •     seowebmaster   -  

    In effetti Fabio hai visto giusto, io faccio al 99% SEO organico, anzi stò togliendo clienti a Adwords, anche se Google alla fine ci guadagna da qualcun’altro, che grazie a miei interventi vado a superare!

    Ma ho notato una cosa (non è solo una mia impressione) partendo subito con il PPC poi lato SEO un sito web nuovo, fá piú fatica a salire nelle SERP

    il dubbio che avevo, quasi confermato è chi parte Adwords (cioè dicendo a Google sono disponibile a pagarvi) ha una specie di “freno a mano” tirato dopo nella risalita organica!

    Mentre invece i clienti pensano che usare il PPC cioè pagare ogni click, aiuti anche la SEO invece è il contrario o quantomeno non produce nessun effetto “magico” nel posizionamento organico… semmai effetti collaterali di stazionamento.
    Se mi dai ragione anche su questo, noi 2 ci siamo capiti al 100%

    Carmelo.

  •     Seo Guru   -  

    Guarda, questa sinceramente non ne sono troppo convinto.

    La mia impressione è che siano effettivamente scollegati, organico e ppc.

    O almeno, non ho mai indagato a fondo la cosa e a prima vista direi che l’uno non dovrebbe influire sull’altro.

    Semmai è vero che in certi casi per domini nuovi – o per siti vecchi ma profondamente rinnovati – esistono dei filtri in stile ‘sandbox’… ma se la cosa ha a che fare con il ppc non te lo so dire.

    Probabilmente è vero il contrario: cioè un sito non ben scansionato dai crawler può ottenere punteggi di qualità bassi sulle campagne ppc.

    Ad esempio, l’unica campagna in corso su questo dominio in cui scriviamo, dimostra il contrario.

    Cioè per una pagina nuova su cui ho attivato una campagna Adwords, ORA ho anche il piazzamento organico.

    Ma secondo me per via algoritmica… semmai la cosa strana è che avevo punteggi di qualità abbastanza bassini sulle varie keywords che poi sono state ottenute nell’organico… comunque ti ripeto, non saprei.

    Ci vuole molto tempo per fare testing sulle varie cose, e al momento test incrociati adwords-organico non riesco proprio a farli.

    Più che altro mi sembra che i prezzi medi delle keywords siano cresciuti rispetto alle prime campagne che facevo qualche annetto fa…. è normale, ci sono molti più competitor.

    Se escludo effetti negativi, salvo prova del contrario, sicuramente escludo qualsiasi ‘effetto magico’ in positivo.

    No, piuttosto quella di combinare diverse strategie promozionali è una tattica per presentarsi al cliente con un ampio ventaglio di risorse e canali.

    Ma poi testarne le influenze reciproche è cosa assai più complicata: penso ad esempio al peso dei social sull’organico!!

    Lì una certa influenza DEVE esserci, ma capire precisamente in che misura è molto difficile; centomila test di laboratorio non sarebbero sufficienti per trarne un insegnamento troppo definitivo, considerando che le cose cambiano con la velocità della luce.

    Buon lavoro Carmelo e alla prossima!

  •     Salvatore   -  

    Il freno a mano Google usa tirarlo su molti siti per il proprio tornaconto. Giustamente Carmelo parla di freno a mano tirato sui siti che partono con Adword, Google ha forti interessi a vendere i propri servizi, molto costosi fra l’altro. Anche Google Anaytics funziona da freno a mano, Google guarda le frequenza di rimbalzo e declassa il sito o le pagine di esso. A me è successo che su in sito di cultura, con testi liberamente scaricabili Analytics ha fatto perdere 350 visite al giorno portandomi le visite giornaliere da 500 a 150. Dopo aver disattivato Analytics nel gior di 60 giorni le visite sono ritornate a salire.

  •     Mauro   -  

    Ciao Fabio, personalmente credo che la crisi sia sopravvalutata…ovviamente, rispetto a prima stiamo messi peggio, ma (almeno per ora) non è nulla di così irreparabile.
    Vorrei chiederti un parere su un servizio che ho trovato in rete qualche giorno fa: si chiama Hoth 3.0 (se non l’hai mai sentito e sei d’accordo ti passo il link, così magari puoi capire meglio).
    Si tratta di una strategia di link building piramidale.
    Tutto sommato il costo non è eccessivamente alto e mi chiedevo se funzionasse bene, e soprattutto se fosse utile per un blog italiano.
    Grazie mille per la disponibilità.

  •     Seo Guru   -  

    Ciao.

    Personalmente sconsiglio ed evito qualsiasi tool o ‘sistema’ per la generazione di link popularity.

    Per i nostri progetti e per i nostri clienti facciamo solo link building artigianale (hand-made).

    In questi tempi di Google Penguin non posso far altro che darti questo consiglio.

    🙂

  •     seowebmaster   -  

    Salvatore su Analitycs ti dò in parte ragione… ormai si sà che frequency e bounce rate sono parametri tenuti in considerazione, naturalmente se hanno una buona aiutano il posizionamento!

    Mauro per quanto riguarda la links-building ti consiglio di seguire il consiglio di Fabio (seoguru) fai-da-te che è molto meglio! Anzi se hai troppi links in ingresso e redirect 301 da siti web che nulla centrano con il tuo… inizia a eliminarli, se non vuoi sprofondare nelle SERP come è già successo a qualcuno con la keyword SEO che si credeva più furbo degli altri 🙂

  •     Mauro   -  

    Grazie delle risposte 🙂

    Effettivamente questo pinguino potrebbe rendere la cosa molto controproducente…

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