Guida rapida al social bookmarking
Raccogliere e condividere pubblicamente una selezione dei nostri siti preferiti, più o meno l’idea di fondo del social bookmarking è questa.
E’ bene precisare fin da subito che questa ‘funzione’ è e rimane la principale, e in questo senso la componente ‘privata’ del social bookmarking riveste senza dubbio un certo interesse, anche prescindendo dall’aspetto ‘pubblico’ che invece si vuole sottolineare in questo post.
Molti servizi di bookmarking consentono infatti di mantenere private le ‘note’ e i link che vogliamo collezionare e tenere a portata di mano, ed è quindi possibile limitare l’utilizzo del bookmarking in una dimensione individuale e puramente legata alla comodità che questa ‘raccolta di siti preferiti’ può rivestire per la nostra quotidiana navigazione per il web.
Se avete infatti un ‘uso intensivo’ di internet avrete certamente riscontrato la difficoltà di gestire in forma ordinata e ‘fruibile’ quegli indirizzi che – per lavoro o per puro svago – decidete di appuntarvi tra i ‘preferiti’ del browser.
La vostra ultima versione di Firefox trabocca di ‘Segnalibri’, e non riuscite più a rintracciare quel sito che avevate appuntato – con la promessa di tornarci – qualche tempo fa.
Oppure siete persone estremamente ordinate e avete curato la vostra raccolta di segnalibri nel brwser in maniera tanto accurata da ritenerla un punto di partenza per la vostra navigazione giornaliera. E quando sarete costretti a cambiare computer? Cosa sarà del vostro lavoro di recensione personale del web ‘che ritenete utile, interessante o semplicemente necessario’ per i vostri scopi?
Più o meno la logica che ha portato alla nascita dei primi servizi di bookmarking era questa.
Ma d’altra parte le dimensioni che i primi servizi del genere hanno presto assunto hanno subito lasciato spazio per la nascita di nuove prospettive per questo genere di applicazioni sociali e ‘collettive’.
Chi meglio delle persone in carne ed ossa può recensire la galassia di siti web esistenti online?
Se ogni ‘privata’ selezione di siti interessanti viene messa a disposizione per la consultazione pubblica – e se tutte queste ‘annotazioni’ vengono rese navigabili attraverso un comune sistema di taggatura per argomento o per parola chiave – ecco che un social in grado di raccogliere una consistente comunità di utlizzatori può diventare una fonte attendibile per la scoperta e la navigazione di siti ‘probabilmente utili’.
E’ il metodo di raccolta che qualifica le proposte di navigazione e ricerca offerte dai social bookmarks: i siti e le pagine che ci verranno suggerite consultando gli elenchi pubblici di un bookmark non sono state selezionate dagli algoritmi impersonali dei search engines ma da persone in carne ed ossa, in grado di esprimere un giudizio ‘meditato’ che – almeno teoricamente – è più ‘specifico e attendibile’ rispetto ad una qualsiasi valutazione generata da una macchina.
All’archiviazione privata si è quindi presto affiancato un utilizzo di navigazione e ricerca pubblico che ha rapidamente ‘sviluppato’ l’idea originale rendendola in parte molto diversa, senza dubbio ancor più interessante per chi si occupa di internet marketing e di generazione di flussi di traffico web.
‘Fin troppo interessante’, potremo dire, se si pensa alla quantità di spammers che affollano quotidianamente uno qualsiasi dei grandi servizi di bookmarking esistenti online.
Naturalmente l’architettura dei social per il bookmark ha saputo reagire all’uso fraudolento e possiamo dire – con buona approssimazione – che l’utilizzo forsennato ed estensivo di questi servizi con l’unico scopo di alterare artificiosamente la ‘popolarità’ di un sito è semplicemente una perdita di tempo.
Per non parlare dei risvolti puramente ‘etici’ del problema, perchè è implicito che utilizzare un servizio pubblico e gratuito con il solo obiettivo di incrementare visite e traffico a siti di dubbia utilità non possa essere considerato altro che spam non richiesto, fastidioso in primo luogo per le comunità di utlizzatori che animano i grandi servizi che offrono questo genere di archiviazione dei segnalibri.
D’altra parte anche nei termini meramente tecnici della generazione di ‘link popularity’ è ovvio che tali servizi non possono essere considerati dei ‘facili’ serbatoi di link in uscita, utili solo per incrementare vertiginosamente e senza controllo la quantità dei link in ingresso puntati verso i siti che vengono inseriti e recensiti: gli sforzi anti-spam dei gestori dei social bookmarks ha posto degli argini molto validi al fenomeno, anche se molto spesso – per pura ignoranza e per opportunismo – è molto comune imbattersi in utilizzi illogici ed esagerati del bookmarking, visto come metodo di costruzione artificiale della link popularity.
Naturalmente chiunque può accendere in pochi minuti un nuovo profilo su Delicious o su Digg e mettersi ad aggiungere con esasperazione tutte le pagine del suo sito su questi servizi. Ma è perfettamente inutile, non vi aiuterà per nulla e avrete perso un’occasione per cogliere il senso di queste applicazioni e comprenerne le tecniche di utilizzo lecito, che possono – al contrario – costituire una vera e propria risorsa per le vostre campagne di internet marketing e per la promozione online dei vostri siti, delle vostre idee e dei vostri articoli.
Il segreto del social bookmarking è la varietà. E la fantasia. Invece di subissare di segnalazioni un unico servizio provate ad iscrivervi in social diversi, ed usateli solo raramente, ma con originalità e fantasia, appunto.
Essere presenti con un profilo curato sui principali servizi di bookmarking è già – di per sè – un’ottima strategia di marketing.
Usate un avatar e linkate il vostro sito dal profilo, curate la rete dei vostri contatti e amici e ricordatevi… i social sono fatti e pensati per ‘persone socievoli’, e comportarsi da ‘orsi’ non vi aiuta certamente ad emergere.
E nemmeno a coltivare – pian pianino, nel corso del tempo – il vostro network di contatti, utilissimo amplificatore per le vostre notizie e i vostri bookmark.
Iscrivetevi e usate TUTTi i principali servizi di bookmarking, ma fatelo con estrema moderazione e con ‘felice anarchia’.
E’ molto più proficuo variegare al massimo le nostre segnalazioni, quindi l’approccio migliore invita ad un turn over attento dei bookmarking: allo stesso modo cercate sempre di non duplicare i testi che volete promuovere, ma piuttosto scrivete degli ‘estratti’ originai da pubblicare come bookmark per i vari documenti che archiviate.
Proprio l’esigenza di NON AUTOMATIZZARE le segnalazioni nei servizi di social bookmarking suggerisce la sensazione che sia di gran lunga più valido un uso ‘largo ma rado’ di questa forma di internet marketing.
Un ‘uso naturale’ può essere pianificato partendo dall’allestimento di una partecipazione attiva e completa a moltissimi social, cosa che vi consente comunque di moltiplicare le vostre fonti di traffico. Altrettanto naturalmente non avrete tempo nè interesse nel bombardare un unico servizio, ma potrete invece utilmente scegliere il sito migliore dove proporre i vostri documenti e segnalare tutti quelli che vi interessa rintracciare – mettere in evidenza – promuovere.
Ok, facciamo un po’ di nomi.
I migliori social bookmarks
Sicuramente i primissimi servizi che voglio indicarvi sono i social di livello internazionale, quelli che per primi hanno sviluppato applicazioni originali e che continuano ad innovare in questo settore.
Delicious
Social bookmarking ‘storico’: …delizioso era il suo primo dominio, ora stato sostituito. Era sullo splendido URL http://del.icio.us. Ora è il servizio di riferimento per il gruppo legato a Yahoo (anche perchè decisamente Buzz non ha ‘sfondato’, almeno fuori dagli Usa).
Digg
Fondato da Kevin Rose nel novembre del 2004, Digg è probabilmente il servizio più noto e amato tra i bookmarkers. E’ un ‘social per le notizie‘ e non un semplice bookmark pubblico come Delicious. Accetta unicamente storie in lingua inglese e ha letteralmente inventato la più moderna concezione di bookmarking, proiettato decisamente verso la promozione pubblica e la raccomandazione human-generated che non verso la ‘raccolta’ di link a scopi personali. Potentissimo e moderato attentamente, raggiungere con una propria ‘story’ la home page di Digg è un’impresa titanica, soprattutto ora che sono stati eliminati gli ‘shouts’ (richiami verso i propri link che era possibile inviare direttamente ai nostri amici/conattti). Il paradigma di Digg ha forgiato le piattaforme di ‘social news’ nate in seguito e ha ispirato, tra l’altro, il software open source Pligg, che in qualche modo emula quel tipo di concezione del bookmarking. Da quindi molto spazio all’interazione sociale, con voti, possibilità di crearsi un network di contatti all’interno della community e via dicendo.
Stumble Upon
Probabilmente è, allo stato attuale, il migliore servizio di bookmarking a segnalazione umana, raccoglie e permette la pubblicazione di vere e proprie recensioni delle pagine web.
La galassia del bookmarking e dei servizi di ‘editoria sociale’
Concludo con un elenco volutamente non-ragionato. Mischio ‘social per le notizie’ con servizi di bookmarking classico, senza nemmeno stare a discernere tra quelli nofollow-free e quelli che invece filtrano i link in uscita con redirect, attributo nofollow e altre magagne.
Capisco che sarebbe stato interessante, probabilmente… ma il punto è che utilizzare il bookmarking nella logica della pura e semplice ‘link popularity’ significa semplicemente aver sbagliato approccio, non aver capito del tutto le potenzialità generali che questo tipo di ‘presenza’ può avere all’interno delle vostre strategie di internet marketing. Si aggiunga a questo dato di fondo il fatto che molti di questi servizi mutano le loro politiche nel corso del tempo, adottando filtri anti-spam via via diversi, costretti come sono a fronteggiare un numero indefinito di bad-users che appunto fanno un uso semplicemente quantitativo del bookmarking.
Quindi questa lista è volutamente disordinata e ‘confusa’. E soprattutto non è esaustiva nella maniera più assoluta.
Esistono i commenti. Invito i lettori a segnalare altre piattaforme, anche le più recenti e sconosciute.
Quale modo migliore di far crescere una lista del genere se non con delle segnalazioni ‘user-generated’?
🙂
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- ZicZac
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